Live Museum Live Change ha accolto il pubblico nei Mercati di Traiano nel pomeriggio del 16 luglio. Un ultimo appuntamento con le storie, le visioni e le rinnovate stratificazioni di senso degli artisti e dei designer chiamati a relazionarsi con un monumento in continua trasformazione.
Claudio Beorchia è stato protagonista dell’ultimo atelier d’artista con “IV S·· L’unico difetto è la mia assenza”, opera che raccoglie i commenti che i visitatori dei Mercati di Traiano affidano al web, per svelare il segno che il Museo lascia in chi attraversa i suoi spazi. L’artista ha organizzato le parole in un database, le ha rielaborate e scomposte seguendo pattern semantici, ricorrenze e affinità, infine le ha combinate in un poemetto che racconta l’esperienza corale di una visita ai Mercati. Il suo lavoro prende la forma di componimenti poetici e si declina in diversi artefatti: un libro, cartoline e stendardi che ritornano negli spazi dei Mercati di Traiano.
Corrado Chiatti e Mattia Pellegrini hanno presentato il video “Dissezione Traiano”, uno studio poetico sull’abitare momentaneo collettivo. Nel corso degli incontri del laboratorio teatrale, svolto dalla compagnia dei Nontantoprecisi nei Mercati di Traiano nel corso del mese di giugno, Chiatti e Pellegrini hanno catturato la relazione tra gli attori e lo spazio: piccoli spostamenti, brevi moti di sguardo di individui che si fanno statue sensibili. Il video è anche una riflessione sulla materia di cui è fatto un luogo, sulla sua memoria e i suoi misteri e sulle possibili relazioni con i corpi, che marcano nuove tracce e segnano un passaggio, anche impercettibile, nella storia.
Presenti anche i “Taccuini Botanici” dell’artista Gaia Bellini – che ha raccolto e identificato le piante che crescono tra le rovine dei Mercati di Traiano (cappero, papavero, sambuco, ecc.) e, con un lento processo di stampa vegetale ed estrazione del colore, ha fermato su tela un inventario delle tracce e delle cromie dello strato botanico che si aggrappa ai resti antichi - e l’opera “Un segno dopo l’altro” dell’illustratrice Valenzia Lafratta, una lunga striscia di carta che, ripiegata a fisarmonica, assume la forma di un libro e restituisce graficamente la bellezza dei Mercati , offrendo una visione d'insieme articolata in dodici scorci, in sequenza arbitraria, che raccontano la percezione personale del luogo, il senso di vertigine e l'emozione vissuti a Traiano. Valenzia Lafratta ha anche coinvolto, nel mese di luglio, alcuni studenti del corso di Illustrazione e Animazione di IED Roma in un laboratorio di disegno dal vivo negli spazi immensi e suggestivi dei Mercati, per indagare architetture, scorci prospettici, giochi di luci e ombre che obbligano lo sguardo a muoversi in direzioni e profondità inesplorate.
Negli spazi dei Mercati di Traiano sono tornate anche le “Presenze” di Raffaele Fiorella: sedute, distese, in piedi, in posa, sono piccole sculture in argilla cruda e terracotta incastonate nella materia del Museo e nella sua attuale stratificazione. Personaggi di fantasia creati per raccontare l’universo umano che ha attraversato e abitato i Mercati nei diversi momenti della sua storia.
Il Piccolo Emiciclo si è arricchito di una teca popolato da oggetti realizzati dai designer coinvolti da Live Museum Live Change, piccole creazioni ispirate ai Mercati di Traiano e alla sua stratificazione di forme e significati. “Puntature” di Maria Diana è una parure composta di una spilla, di un ciondolo e di un paio di orecchini in bronzo, argento e porcellana incisa con le mappe di alcuni luoghi simbolo di Roma - piazza Venezia, piazza del Popolo, Castel Sant’Angelo - che come i Mercati sono stati importanti spazi di aggregazione, di socialità, di riunione. L’omaggio ai Mercati di Traiano è anche nel bianco della porcellana, che richiama i marmi romani, e nella forma scelta da Maria Diana, un emiciclo come la pianta del complesso monumentale. “TITANI” di Davide Gallina e Ilaria Aprile, del design studio Manufatto, è un set di quattro pestelli da cucina – CEO, lo sbriciolatore; CRIO, lo sminuzzatore; GIAPETO, il pestatore e IPERIONE, lo schiacciatore - piccole colonne in marmo che offrono diversi gradi di triturazione del cibo. L’idea nasce dall’osservazione dei Mercati di Traiano, un luogo dove il tempo e l’intervento umano frammentano i marmi in elementi di diverse dimensioni, da grandi a molto piccoli.
Maria Diana e Manufatto hanno anche coinvolto in un laboratorio, nel mese di luglio, alcuni studenti del corso di Design della Sapienza Università di Roma in collaborazione con il centro interdipartimentale Saperi&Co.
Oltre al termine del percorso di Live Museum Live Change, restano visibili i video che documentano gli Atelier d’artista che nel corso dei mesi si sono avvicendati nei Mercati di Traiano: “Le voci di dentro” di Iginio De Luca, “Permesso di sosta e fermata” di Sonia Andresano, “Taccuini Botanici” di Gaia Bellini e “Il peso dell’effimera eternità” di Fabio Pennacchia.